domenica 17 gennaio 2010

Panoramica sul mercato del gas naturale per uso domestico


Con la liberalizzazione del mercato del gas avvenuta nel lontano 2003 il consumatore si trova oggi nella condizione di poter scegliere il fornitore di gas naturale che preferisce.

Prima della liberalizzazione esisteva un unico mercato del gas, definito "mercato vincolato" (o "mercato della maggior tutela") in cui ogni distributore locale di gas naturale era obbligato ad applicare rigidamente le tariffe imposte da un organismo indipendente definito Autorita per l'Energia Elettrica ed il Gas (AEEG).

Con la liberalizzazione sono state scisse le attivita' di distribuzione da quelle di fornitura del gas naturale rendendo possibile la creazione del cosiddetto "mercato libero" del gas in cui ogni fornitore e' libero di proporre la propria offerta commerciale al pubblico.
Oggi quindi per il consumatore e' possibile scegliere tra mercato libero e mercato vincolato.

Il primo problema che si pone agli occhi dell'utente consiste nel riconoscere le diverse entita' che si affacciano su questo rinnovato mercato del gas naturale. In particolare seguiremo il mercato domestico (gas per la produzione di acqua calda, cottura e riscaldamento domestico) perche' e' quello di interesse generale.

Prima della liberalizzazione vi era un unico interlocutore per l'utente: il distributore.
Il distributore possiede le infrastrutture (il complesso sistema di tubazioni che portano il gas metano fin dentro casa vostra), possiede i sistemi di misura (i contatori), si preoccupa della manutenzione del sistema di distribuzione, della lettura periodica dei contatori e di altre attivita' di gestione.

Prima della liberalizzazione il distributore ricopriva anche il ruolo di fornitore, vendendovi il gas naturale al prezzo deciso dall'AEEG, traendo quindi un profitto dall'attivita' di vendita oltre che dall'attivita' di distribuzione.

Con la creazione del mercato libero lo scenario si e' un poco complicato.
I distributori (A2A Reti Gas, Gruppo Hera, per esempio), per non perdere i profitti derivanti dall'attivita' di vendita del gas, hanno creato delle societa' di fornitura collegate (A2A Energia, Hera Comm, per esempio) per competere con i nuovi fornitori che definiremo "puri" che si sono affacciati sul mercato (Edison Energia, Enel Energia, E.ON Energia, ecc).

Si e' venuta quindi a creare una curiosa situazione che potremmo riassumere, parafrasando George Orwell, dicendo: tutti i fornitori sono uguali ma alcuni fornitori sono piu' uguali degli altri.

Per capire meglio proviamo a fare un esempio concreto.
Supponiamo che un utente domestico necessiti di attivare una fornitura di gas. La nuova procedura prevede che egli si debba rivolgere al suo fornitore di fiducia ("fornitore" e non "distributore").
Cio' significa che l'utente in teoria puo' liberamente scegliere il fornitore che preferisce, il quale, dopo aver ricevuto l'incarico, si preoccupera' di contattare il distributore che gestisce la specifica zona di competenza dell'utente. Il distributore si preoccupera' a sua volta infine di inviare i tecnici a casa dell'utente per attivare la fornitura di gas.

Ora potete capire che se io sono il distributore ed ho una societa' che si occupa anche della fornitura, e' evidente che mi spiacera' parecchio che il cliente si rivolga ad altri fornitori esterni.
E' quindi chiaro che il fornitore collegato alla societa' di distribuzione si trovera' in una situazione di privilegio rispetto a qualunque altro fornitore presente sul mercato.

Quali comportamenti ostruzionistici potrebbe mettere in atto il distributore per dissuadermi dal rivolgermi ad un fornitore esterno?
Beh, i tempi di attivazione si potrebbero allungare e le colpe potrebbero essere fatte ricadere sul fornitore esterno adducendo pretesti di ordine burocratico. Oppure potrebbero non essere comunicate al fornitore le letture periodiche del contatore al fine di causare sovrafatturazione e conseguentemente insoddisfazione dell'utente.

E' chiaro che il rischio suddetto e' solo potenziale, ma proprio in quanto tale necessita di un controllo continuo e attento da parte dell'AEEG.

Potenzialmente tutti i fornitori sono in grado di proporre contratti sia sul mercato della maggior tutela, sia sul mercato libero. I fornitori "puri" offrono il servizio di maggior tutela riferendosi ad un contratto definito solitamente "contratto standard".

Se desideriamo rimanere sul mercato vincolato (detto anche di maggior tutela) conviene però rivolgerci al fornitore collegato al distributore della zona in cui abbiamo l'utenza per i motivi detti in precedenza.
Se invece desideriamo esplorare le offerte sul mercato libero potremo rivolgerci al fornitore che ci offre il profilo tariffario piu' aderente alle nostre esigenze e, perche' no, il piu' appetibile economicamente.

Ma come confrontare le offerte tariffarie dei fornitori del gas sul mercato libero ??? 
E se decido di rimanere nel mercato di maggior tutela, come assicurarmi che il fornitore applichi le tariffe in modo corretto, rispettando le direttive imposte da AEEG ???

A queste domande cercheremo di dare esaustiva risposta nei prossimi post.
microguru

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