domenica 8 dicembre 2013

FOTOVOLTAICO: calcoliamo il valore delle eccedenze nello Scambio sul posto

Finora abbiamo volutamente ignorato la valorizzazione delle cosiddette 'eccedenze' perchè esse non sono mai desiderabili in quanto riducono sensibilmente il rendimento annuo dell'investimento fotovoltaico.

Quando si parla di eccedenze si intende in prima approssimazione che nell'anno solare si è immessa più energia di quanta se ne è prelevata. 
Questo può succedere per un errato sovradimensionamento dell'impianto oppure per una diminuzione imprevista dei prelievi energetici.

A voler essere precisi, eguagliare immissioni e prelievi non è detto che ci eviti la produzione di eccedenze, seppur minime.
Per capirne il motivo dobbiamo riprendere la formula dello SSP:

CS = min (OE; CEi) + CUSf * ES

Il secondo termine coinvolge l'energia scambiata che vale:

ES = min (kWh_prelevati, kWh_immessi)

Questo significa che per poter fruire del prezioso contributo CUSf per TUTTA la nostra immissione in rete dobbiamo cercare di non immettere più di quanto preleviamo.
Applicando questa fondamentale regola non avremo però la garanzia di non produrre eccedenze perchè le eccedenze sono espresse da una più articolata formula:

eccedenze = CEi - OE = kWh_immessi * 1.051 * Pzon - kWh_prelevati * PUN

Come vedete, per essere certi di non produrre eccedenze non ci basta che le immissioni siano pari ai prelievi annui perchè se per ipotesi il prezzo Pzon > 0.95 * PUN produrremmo eccedenze anche se le immissioni fossero pari ai prelievi.

Per essere certi di non produrre eccedenze dobbiamo quindi immettere un poco meno di quanto preleviamo e questo vale a maggior ragione per la regione Sicilia ove storicamente il prezzo Pzon e' mediamente piu' alto del PUN.

Se per tutte le regioni italiane (esclusa la Sicilia) ipotizziamo che mediamente Pzon rimanga significativamente inferiore al  PUN allora si puo' pensare di usare una formula approssimata per valorizzare le eccedenze:

eccedenze = Pzon * (kWh_immessi - kWh_prelevati)

Si può verificare facilmente che questa formula approssimata si rivela ragionevolmente precisa per un'ampia variabilità dei prezzi Pzon e PUN rispetto alla formula esatta descritta prima.

E' importante ricordare che gli introiti dovuti alle eccedenze configurano "redditi diversi"  e sono da riportare nella dichiarazione dei redditi, assoggettate alla propria aliquota IRPEF marginale.

Per esempio se il vostro reddito lordo annuo è compreso tra 28000 e 55000 Euro e abitate a Milano, le vostre eccedenze verranno tassate al 38% di aliquota IRPEF + 1.73% di addizionale regionale + 0.8% di addizionale comunale.
In pratica più del 40% delle vostre eccedenze fotovoltaiche se ne andrà in tasse, motivo in più per starne alla larga.

In ultima analisi se il problema delle eccedenze è saltuario è possibile limitare il danno optando per la messa a credito delle eccedenze per l'anno successivo (in alternativa alla liquidazione annuale).

microguru

2 commenti:

Giachi ha detto...

Se l'anno solare successivo non si usufruisce delle eccedenze accumulate in accredito, in quanto l'impianto immette in rete ancora più dei prelievi, questo accredito viene perso ?
O si continua ad accumulare anno dopo anno ?

microguru ha detto...

@Giachi

se scegli di non liquidare le eccedenze, l'accredito si accumula in termini monetari (e non in termini di kWh).
Si differisce quindi il momento in cui si andranno a pagare le relative imposte (IRPEF e addizionali). Può avere senso liquidarle nell'anno in cui si prevedono redditi più bassi del solito (per disoccupazione o altri motivi) in modo tale da pagare IRPEF più contenuta.
Se però l'ammontare delle eccedenze diventa particolarmente elevato si rischia di pagare aliquote marginali IRPEF più elevate.

Insomma, meglio evitare le eccedenze se non si vuole regalare l'energia autoprodotta.

:)
microguru