mercoledì 16 ottobre 2013

FOTOVOLTAICO: calcoliamo il valore del contributo CS nello Scambio sul posto

Dopo aver analizzato la valenza del secondo termine nella formula SSP, possiamo ora concentrarci sul primo termine:

min ( PUN*kWh_prelevati ; Pzon*kWh_immessi*1.051 )

Solo il minore dei due fattori verra' valorizzato ai fini della remunerazione SSP, ma quale dei due considerare?
Se stabiliamo di non creare eccedenze immettendo meno energia di quanta ne preleviamo possiamo ragionevolmente ritenere che il secondo termine sara' quello che ci interessa valorizzare a patto che i Prezzi zonali (Pzon) siano mediamente inferiori al Prezzo unico nazionale (PUN). Vedremo ora come questo sia spesso vero.

Il Prezzo zonale (Pzon) rappresenta il prezzo di vendita dell'energia elettrica in ognuna delle sei aree geografiche in cui e' diviso convenzionalmente il territorio italiano. Per conoscere la propria zona di appartenenza basta consultare la tabella sottostante:


Il prezzo PUN rappresenta la media ponderata per volume dei sei prezzi zonali suddetti, dunque PUN e Pzon sono strettamente legati. Il grafico sottostante mostra l'andamento dei prezzi PUN e Pzon dal 2008 ad oggi in Euro/MWh:


Si puo' osservare che le zone di mercato Sicilia e Sardegna (quest'ultima in misura meno marcata) hanno avuto prezzi zonali mediamente piu' alti del PUN, mentre le restanti zone hanno prezzi lievemente piu' bassi della media.
Possiamo quindi asserire che per tutte le zone di mercato (ad eccezione sicuramente della Sicilia) il prezzo da considerare nella formula SSP sara' con buona probabilita' il prezzo zonale. Per la Sicilia non e' invece possibile fare alcuna previsione in merito.

Queste considerazioni ci portano a semplificare ulteriormente la formula dell'SSP (senza produzione di eccedenze):

CS = Pzon*kWh_immessi*1.051 + CUSf*kWh_immessi
che possiamo riscrivere piu' elegantemente:

CS = (Pzon*1.051 + CUSf) * kWh_immessi

Abbiamo finalmente ottenuto una formula finale facilmente maneggiabile che puo' essere usata per stimare il contributo annuo in Conto scambio erogato dal GSE con buona approssimazione. Si ricorda ancora una volta che questa formula semplificata NON puo' essere usata da chi produce eccedenze.
Inoltre per chi si trova in Sicilia la formula risulterebbe troppo ottimistica.  

Cosa rimane da valutare? Naturalmente il Prezzo zonale di nostra competenza.
Il GSE ci mette a disposizione questa informazione al seguente link.

In fondo alla pagina indicata sono linkati i prezzi zonali mese per mese e per fascia oraria di immissione (F1,F2,F3).
Se volessimo calcolare con precisione il prezzo zonale da applicare nella formula SSP dovremmo fare una media dei prezzi zonali mensili, ponderata per le quantita' di energia immessa nell'arco dell'anno, per ognuna delle fasce orarie di immissione.
Questa macchinosa procedura ci e' di scarsa utilita' se il nostro obiettivo non e' quello di verificare ex-post i conteggi del GSE, bensi' quello di stimare il rendimento economico dell'impianto.
Siccome stimare il prezzo zonale dei prossimi anni e' come prevedere il futuro corso di un titolo azionario, ha maggior senso scegliere un prezzo zonale recente e rappresentativo e farne una media pesata per fasce orarie.

Considerando che le nostre maggiori immissioni avverranno nei mesi di Giugno, Luglio e Agosto, possiamo ragionevolmente prendere come riferimento il prezzo medio estivo della nostra zona.
Per esempio quest'anno il prezzo zonale di Giugno per la zona NORD e' stato il seguente:




Se ragioniamo sulle fasce orarie notiamo che la produzione fotovoltaica nei giorni feriali avviene quasi esclusivamente in fascia F1, al Sabato in fascia F2, la Domenica in fascia F3. Dunque ha senso fare una media ponderata dei prezzi zonali come segue:

Pzon_giugno = (F1*5 + F2 + F3)/7 = (48.93*5 + 57.95 + 35.50)/7 = 48.30 Euro/MWh
Pzon_luglio = (F1*5 + F2 + F3)/7 = (61.94*5 + 67.96 + 55.57)/7 = 61.89 Euro/MWh
Pzon_agosto = (F1*5 + F2 + F3)/7 = (56.70*5 + 59.44 + 51.41)/7 = 56.33 Euro/MWh

Pzon_estivo = (48.30 + 61.89 + 56.33)/3 = 55.50 Euro/MWh = 0.055 Euro/kWh

Possiamo dunque usare questo valore per stimare i ricavi futuri del nostro impianto assumendo che i prezzi non scendano ulteriormente. Deve essere comunque chiaro che, a differenza del CUSf, il prezzo zonale dell'energia e' molto piu' volatile e dunque di fatto difficile da prevedere.

Siamo ora finalmente in grado di stimare con cognizione di causa il contributo SSP di un impianto reale.
Per esempio se in D2 preleviamo 3000kWh e immettiamo 2000kWh avremo:

CUSf = (360kWh*CUSf_3 + 840kWh*CUSf_2 + 800kWh*CUSf_1) / 2000kWh = 0.093 Euro/kwh

CS = (Pzon*1.051 + CUSf ) * kWh_immessi = (0.055*1.051 + 0.093) * 2000kWh = 0.15 Euro/kWh * 2000kWh = 300 Euro


Come si vede il contributo della componente CUSf rappresenta la parte piu' cospicua della remunerazione SSP, motivo per cui conviene ragionare attentamente sui propri prelievi presunti prima di decidere la taglia dell'impianto, allo scopo di massimizzare tale componente.
In questo caso l'energia immessa verra' verosimilmente remunerata dal GSE circa 0.15 Euro/kWh per un totale annuo di 300 Euro (meno i costi fissi amministrativi).

microguru

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